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L’ultima frontiera di internet è il pagamento social, ecco in cosa consiste

Avete scritto un e-book e volete venderlo? O magari avete una canzone pronta da proporre su iTunes a 99cent? Dimenticate le vendite a singhiozzo e le condivisioni selvagge in cerca di qualche acquirente: se volete farvi conoscere puntate sul pay with a like o pay with a tweet.

In cosa consiste? L’idea è quella di utilizzare gli utenti finali come sponsor, facendo in modo che loro scarichino il vostro contenuto gratuitamente, ma alla condizione che prima lo condividano sui social, con un post o un like su Facebook, un tweet su Twitter, un +1 su Google+ o una foto su Instagram, rigorosamente col vostro hashtag ben in evidenza, e se possibile anche un tag. Il passaparola farà poi il resto e le condivisioni consentiranno al vostro lavoro di essere conosciuto decisamente più in fretta, garantendogli la visibilità necessaria ed aumentando esponenzialmente i potenziali acquirenti.

Sulla scia di marchi esperti di marketing come la Findus, che in Inghilterra consente di pagare il conto nei propri ristoranti condividendo una foto su Instagram, stanno nascendo numerosissimi siti che consentono a qualsiasi persona di aggiungere questi metodi di pagamento al proprio sito.

Il marketing si sta quindi sempre più incentrando sui clienti, piuttosto che sullo sponsor da parte di una star di carattere mondiale. D’altronde, nell’era del selfie selvaggio, è facile prevedere che una foto postata su un social abbia una risonanza tale da smuovere molte più persone. E, dulcis in fundo, è tutta pubblicità (quasi) gratuita.